Galeotta fu la busta: una 'corrispondenza' tra forme e parole
Emanuela Garimberti e Stefania Serre
Riferimento: (S) scuola secondaria di secondo grado (G) di interesse generale
Verrà proposto un percorso pluridisciplinare e saranno presentati alcuni progetti didattici realizzati da Emanuela con studenti della scuola secondaria di sul tema di buste, messaggi ed epistolari.
Modelli: Vari modelli di buste origami
Carta: Fogli in formato A4
Preziose tessere trapezoidali
Veronica Poggi
Riferimento: (E) scuola primaria (M) scuola secondaria di primo grado
Il domino andata e ritorno e suo cugino il ribaltino
Stefania Serre e Francesco Decio
Riferimento: (E) scuola primaria (M) scuola secondaria di primo grado (S) scuola secondaria di secondo grado (ED) Educativo (G) di interesse generale
Il domino è un gioco molto popolare e conosciuto in tutto il mondo. Tuttavia il modello proposto in questo laboratorio ha letteralmente una “marcia” in più: più precisamente possiede una “retromarcia” che non è presente nel domino “classico”. La serie di parallelepipedi piegati cade inizialmente in una direzione precisa, come ci si aspetterebbe. Ma quando l’ultimo parallelepipedo della serie tocca il piano, si osserva una seconda caduta a cascata che segue il percorso inverso, dall’ultimo caduto al primo. Questo effetto è reso possibile dalla geometria e dalla fisica applicate nella piegatura dei parallelepipedi e nella loro disposizione sul piano. Si proseguirà con un secondo modello, il Ribaltino di Takekawa, il cui movimento ricorda la classica capriola ben nota ai bambini. Il Ribaltino “”rotola”” sul piano, percorrendo una distanza calcolabile con precisione. Questo calcolo non è affatto superfluo perché consente di determinare la distanza a cui porre un secondo ribaltino per realizzare l’effetto domino. Una volta individuata la distanza ottimale diventa necessario trovare un sistema per riportarla esattamente tra i pezzi successivi. Un righello può essere una prima soluzione, ma... c’è uno strumento alternativo molto più semplice, pratico e veloce che funziona egregiamente. Sarà interessante confrontare le misure di quest’ultimo strumento con la distanza calcolata per poter comprendere tutto il funzionamento.
Modelli: Domino “Andata e Ritorno” di Francesco Decio; Ribaltino di Takekawa.
Carta: Almeno 4 quadrati di carta kami da 15 x 15 cm.
Origami e matematica all'insegna dell'ottimismo
Gemma Gallino e Stefania Serre
Riferimento: (E) scuola primaria
L’osservazione di situazioni scolastiche comuni invita a sperimentare percorsi alternativi in cui la manipolazione di materiali, il gioco e il divertimento si rivelano elementi chiave per creare ambienti di apprendimento stimolanti e produttivi. L’origami, utilizzato in ambito didattico, offre in questa prospettiva numerose opportunità: favorisce il pensiero critico, stimola la creatività e la collaborazione e incoraggia l’apprendimento attivo, aiutando gli studenti a comprendere concetti complessi attraverso la pratica e la manipolazione diretta, rafforzandoli con il coinvolgimento emozionale. Durante il laboratorio, a partire dalla lettura di un libro, si introdurranno tematiche matematiche, psicologiche e scientifiche in un intreccio armonioso e stimolante per ogni ambito. In particolare in ambito matematico si esploreranno le trasformazioni isometriche del piano.
Modelli: Pinguino
Carta: 1 foglio A4 colorato (bianco, verde, giallo, rosso, blu oppure nero); 2 fogli di kami 15x15, possibilmente nero o blu da un lato e bianco dall'altro; una striscia di cartoncino leggero (da120g in su) 15x90cm oppure 3 fogli A4; colla, squadretta o compasso, matita e righello
Geometria in bella vista
Francesco Decio
Riferimento: (E) scuola primaria (M) scuola secondaria di primo grado
Fare una piega su un foglio di carta è un po’ come disegnare una retta sul foglio stesso: l’idea è quella di richiamare alla mente la rappresentazione di una retta sul famoso piano infinito. Ma se il piano infinito è un’astrazione difficile da maneggiare, al contrario la piega sul foglio è reale, concreta, visibile. Potremmo quasi dire “geometria materializzata”, che non richiede altro supporto che il foglio di carta stesso. In questo laboratorio tale concretezza verrà utilizzata per indagare la relazione tra figure geometriche piane e le formule per calcolarne l’area: triangoli, parallelogrammi, rombi e trapezi ci mostreranno i segreti delle formule che li accompagnano.
Modelli: Poligoni vari
Carta: Kami 15x15
Pieghe interculturali
M.E.Fornasier, L.Avarino, M.Spanovangelis
Riferimento: (E) scuola primaria (M) scuola secondaria di primo grado
Questa conferenza illustra l’attività realizzata dalla classe V A della Scuola Primaria Luigi Mauro dell’Istituto Comprensivo San Giovanni di Trieste, in occasione del Mese internazionale delle biblioteche scolastiche. Il progetto, promosso dall’International Association of School Librarianship (IASL), prevede lo scambio di segnalibri con altre scuole. Gli alunni sono stati abbinati a una classe della città lituana di Klaipeda. Lo scambio avviene solitamente tramite il tradizionale segnalibro rettangolare disegnato, ma in questo caso è stato scelto di utilizzare la tecnica dell’origami, ritenendola un valore aggiunto. A questo scopo, sono stati selezionati quattro diversi modelli di segnalibro in versione origami. L’iniziativa ha rappresentato inoltre un’opportunità per i bambini di sviluppare nuove competenze, grazie agli sviluppi multimediali e multidisciplinari che l’attività ha richiesto. I bambini hanno avuto anche l’occasione di lavorare in piccoli gruppi, con ruoli e responsabilità diversificate
Modelli: Segnalibro Fior di Loto
Staffetta origami
M.E.Fornasier, E.Arbusti, L.Avarino, M.Spanovangelis
Riferimento: (E) scuola primaria
Questo progetto parte dalla convinzione che l’origami, usando la sua peculiare tecnica, implicitamente trasmetta valori educativi, artistici e didattici, come cooperazione nella verticalità, il mutuo aiuto, il rispetto reciproco, il senso di responsabilità verso l’altro, l’attenzione alla precisione e cura del proprio lavoro, e il senso della consequenzialità. L’origami è altamente inclusivo. Bambini con fragilità hanno infatti acquisito nuove competenze fino a ricoprire un ruolo di leader nei gruppi di lavoro. In questa presentazione viene descritta l’esperienza che ha coinvolto una classe V e una II dell’Istituto Comprensivo San Giovanni di Trieste. É stato avviato un percorso di peer to peer learning destinato a continuare nei prossimi anni con l’intento di creare attorno ai tavoli di piega un circolo virtuoso. Nel tempo gli apprendisti, dopo aver imparato dai più grandi, diventeranno, a loro volta, maestri e insegneranno ad altri bambini. Si è partite dalla sperimentazione di una unità didattica di apprendimento al fine di valutarne l’efficacia sul lungo periodo. Sarà infatti necessario attendere la crescita dei più piccoli per poi vederli agire con le future classi.
Cubi di Fujimoto aurei
Andrea Centomo
Riferimento: (E) scuola primaria (M) scuola secondaria di primo grado (S) scuola secondaria di secondo grado (G) di interesse generale
Nel corso di un progetto afferente al Piano Lauree Scientifiche Matematica dell’Università di Padova e incentrato sul problema aperto di piegare, a partire da un foglio rettangolare, il cubo di volume massimo, sono emersi alcuni risultati inattesi. Il più interessante riguarda una relazione tra il numero aureo e il problema della duplicazione del cubo via origami. Nell’intervento, dopo aver descritto a grandi linee l’esperienza didattica proposta in classe, verranno discussi in dettaglio i risultati raggiunti, i modelli origami ad essi riconducibili e il ruolo di studente e insegnante in questo percorso. Il carattere del tutto elementare, ancorché non banale, delle argomentazioni che verranno esposte, unito alla semplicità dei modelli origami proposti, fanno che sì che insegnanti appartenenti ad ogni ordine di scuola potranno trovare ampio giovamento in quanto verrà trattato.
Modelli: Cubo di Fujimoto
60 minuti di trottole
Massimiliano Cossutta e Gemma Gallino
Riferimento: (E) scuola primaria (M) scuola secondaria di primo grado
[Video dal convegno OeD 5] La trottola è un oggetto antico ma sempre attuale e affascinante. Costruite un tempo solo attraverso la tornitura del legno, oggi è possibile ottenerle in materiali diversi, ed anche con la piegatura della carta. In questo caso le trottole possono essere facilmente utilizzate per esperienze scientifiche, ad esempio la composizione dei colori. In matematica possiamo utilizzarle come applicazione della combinatoria e per sottolineare la particolarità dei numeri primi. Allo scopo verranno realizzate trottole da foglio unico, con 2, 3 e 7 moduli.
Modelli: Square spinner di Yami Yamaguchi, trottola 2 moduli tradizionale, trottola 3 moduli tradizionale
Carta: Kami 15x15
Educazione civica e origami
Francesca Quagliotti
Riferimento: (E) scuola primaria (M) scuola secondaria di primo grado (S) scuola secondaria di secondo grado (ED) Educativo (G) di interesse generale
In occasione della “Notte del Liceo Classico 2024”, la nostra scuola ha voluto commemorare i bambini vittime della bomba su Hiroshima attraverso un progetto di educazione civica che unisce storia, memoria e speranza. Al centro di questo progetto c’è la storia di Sadako Sasaki, una bambina sopravvissuta all’esplosione ma che, purtroppo, si ammalò di leucemia a causa delle radiazioni. Sadako, ispirata dalla leggenda giapponese delle mille gru di carta (sembazuru), iniziò a piegare gru sperando di realizzare il suo desiderio di guarire. Anche se non riuscì a completare le mille gru, la sua storia divenne un simbolo di pace e resilienza. Con l’aiuto di due classi, la nostra scuola ha ricreato mille gru di carta di vari colori che formano composizioni che accolgono chiunque entri nella nostra scuola: infatti sono appese nell’entrata come simbolo di pace e memoria. Obiettivi del progetto: Educare alla memoria: Riflettere sull’impatto delle guerre e sull’importanza di ricordare le vittime, affinché simili tragedie non si ripetano. Promuovere la pace: le gru sono un messaggio universale di speranza, dialogo e unità tra i popoli. Valorizzare la creatività: attraverso l’arte dell’origami, abbiamo sperimentato il valore simbolico e culturale delle tradizioni giapponesi. Viene proposto un video fatto dai ragazzi.
Non puoi essere … serie!
Francesco Mancini
Riferimento: (E) scuola primaria (M) scuola secondaria di primo grado (S) scuola secondaria di secondo grado
Le serie geometriche (sia finite che infinite) compaiono in molti ambiti della matematica. Esiste una formula standard che consente di comprenderle appieno ma con le “Proof without words”, dimostrazioni senza parole basate su immagini o diagrammi in cui si dà importanza agli indizi visivi per stimolare il pensiero matematico e la curiosità, scopriamo che possiamo rimettere la “geometria” nelle serie geometriche. Esse possono anche essere realizzate in origami e nei modelli proposti nel laboratorio il cambiamento di colore dovuto alla carta bicolore consentirà di visualizzare meglio il comportamento all’infinito di questi strani oggetti matematici.
Modelli: Proof without words
Carta: Una serie di rettangoli di colori diversi: un A4 un A5 un A6 un A7 un A8 un A9 e un A10; tre quadrati bicolore: uno 30x30, uno 15x15 e uno 7.5x7.5, oppure uno 24x24, uno 12x12 e uno 6x6.
Origami mentale
Mario Cigada
Riferimento: (G) di interesse generale
Vorrei cercare di mostrare come mai i concetti appresi con l’origami risultano in genere più solidi e più efficaci. Partendo dall’interazione tra i diversi canali sensoriali durante la realizzazione di una piega, vale a dire vista, tatto cenestesia.. si valuta la possibilità di consolidare e di utilizzare le immagini mentali per comprendere e memorizzare concetti anche complessi, in maniera analoga a quel che vien fatto per i calcoli con il cosiddetto metodo del “mental abacus”. O di quello che viene indicato “embodiment” in alcuni ambiti educativi. Verranno fatti alcuni esempi presi dalla geometria, dall’algebra e dal calcolo delle probabilità per dimostrare il processo. La speranza è che in aula possano essere presenti sia persone che già conoscono le principali pieghe origami, sia assoluti principianti, per meglio dimostrare la cosa.
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